Per chi non lo conoscesse, Pixeluvo è un programma di photoediting non FOSS (proprietario e a pagamento, con trial di 30 giorni), per il quale da anni non sono rilasciate nuove versioni. A dirla tutta, l’ultima versione è disponibile solo per sistemi Windows, anche se una precedente per Linux è ancora disponibile al download tramite link diretto. Perché quindi ne sto parlando? Innanzitutto perché anche se Pixeluvo a prima vista potrebbe sembrare datato, è ancora interessante perché è abbastanza intuitivo (a differenza di altri editor per Linux) e soprattutto “funziona bene” (per chi volesse approfondire consiglio questo video sul canale YouTube di Morrolinux). In secondo luogo ieri, dovendo reinstallarlo su Ubuntu 22.04 LTS, mi sono accorto di errori nell’avvio dell’applicazione. Una cosa non proprio bella, soprattutto per chi il software l’aveva acquistato con regolare licenza, ma che ci si può aspettare perché parliamo di un programma ormai vecchio di alcuni anni.
In circostanze come questa, però, non bisogna perdersi d’animo: spesso la soluzione si può trovare con un minimo di ricerca in rete. Di seguito vediamo come installare Pixeluvo su Ubuntu 22.04 e derivate con pochi semplici comandi di terminale.
Un paio di piccoli hack per il mio Kobo

Alla fine è successo. Dopo anni di onorato servizio, lo schermo del Kobo si è rotto. Le crepe e quelle linee nere non lasciano spazio a dubbi. In casi come questo è più conveniente acquistare un ebook reader nuovo piuttosto che sostituire lo schermo, benché questo sia abbastanza semplice da sostituire.
Riguardo la scelta di acquisto ho deciso di non optare per qualcosa di nuovo ma di riprendere un modello della stessa tipologia.
Fra le varie cose che ho sempre apprezzato di alcuni modelli di Kobo è la facilità con la quale è possibile effettuare alcuni piccoli hack, sia hardware che software. Che diventano più facili specialmente se usate una distro GNU/Linux. Vediamo insieme quali.
Ubuntu 22.04 LTS Jammy Jellyfish: guida completa post installazione
Torno dopo tanto tempo su questi lidi per pubblicare, come da tradizione, la guida post installazione della nuova LTS di casa Canonical, Ubuntu 22.04 LTS Jammy Jellyfish. Come ogni versione Long Term Support, sarà supportata per cinque anni (fino al 2027). Questa guida contiene alcuni consigli per renderla più completa e più comoda nell’uso quotidiano. È rivolta sia a chi si avvicina per la prima volta a Ubuntu, sia ai più esperti che hanno bisogno di consultare degli appunti rapidi per ottimizzare un’installazione “pulita” di Ubuntu 22.04. Questo il link per il download per la versione desktop 64-bit AMD64, nonché per quella server e per le altre architetture supportate
Come al solito, la guida è suddivisa in due parti: nella prima ci sono dei passaggi più o meno obbligati (aggiornamento del sistema, prime impostazioni ecc.); nella seconda suggerimenti di applicazioni per completare il parco software, più “trucchi” e configurazioni per migliorare l’esperienza d’uso. In questa seconda parte siete liberissimi di seguire in tutto, in parte, o addirittura per nulla, le indicazioni contenute.
Continua a leggereFolder Color: come impostare cartelle colorate e emblemi su Ubuntu 20.04
L’abbandono definitivo di python2 in favore di python3 su Ubuntu 20.04 LTS ha comportato il drop di alcuni programmi e qualche funzionalità scritti con la vecchia versione di questo linguaggio. È il caso di una personalizzazione adoperata da molti, come la possibilità di mettere in evidenza le cartelle su Nautilus impostando un colore diverso da quello predefinito, oppure aggiungendo degli emblemi.
In questo articolo vedremo come riabilitare questa funzionalità, con il tema predefinito di icone Yaru. Continua a leggere