
Lubuntu è una delle distribuzioni Linux più usate per ridare vita ai vecchi computer o per ottimizzare le prestazioni di quelli con risorse hardware limitate. Il consumo della RAM dell’ambiente desktop LXDE è contenuto, permettendo quindi di far funzionare senza troppi problemi altri programmi come, ad esempio, il browser.
C’è però un risvolto della medaglia. La maggiore leggerezza si paga con un ambiente di lavoro più minimal e spartano, nel quale si sente la mancanza di alcuni comandi rapidi e tool di personalizzazione, oltre che di software preinstallato che soddisfi le esigenze dell’utente. Sebbene Lubuntu negli ultimi anni abbia fatto molti passi in avanti in tal senso (si pensi che fino a poco tempo fa per aggiungere sul desktop alcune icone come il cestino bisognava ricorrere a sistemi non proprio intuitivi), oggi è ancora ben lontano dall’essere facile da configurare e personalizzare, almeno se paragonato ad altre distribuzioni “leggere” come Xubuntu e Ubuntu MATE. Lubuntu rimane tuttavia una delle ultime spiagge per evitare che vecchi computer ancora funzionanti finiscano in discarica.
Questa guida si rivolge in particolare a coloro che sono alle primissime armi con i sistemi Linux, specie i tanti ex utenti di Windows XP che negli ultimi mesi hanno deciso di migrare su distribuzioni libere, senza dover così rinunciare ai loro vecchi pc. È rivolta anche a coloro i quali vogliano allungare il ciclo di vita dei vecchi computer usati da amici e parenti poco esperti, rendendo però Lubuntu un sistema familiare e facile da usare.
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