Linux Mint: disponibile la nuova versione 17.1 Rebecca

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Da poche ore è disponibile la nuova versione stabile di Linux Mint, la 17.1, codename “Rebecca”. Si tratta di un rilascio molto interessante poichè è il primo  che segue la nuova politica dei rilasci. La popolare distro irlandese basata su Ubuntu, infatti, alcuni mesi fa aveva annunciato di voler seguire soltanto le release LTS del distribuzione sviluppata da Canonical. Rebecca quindi godrà del supporto esteso fino al 2019.

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Sbarazzarsi delle cartelle indesiderate nelle partizioni condivise con Windows

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Tanti utenti Linux sono allo stesso tempo utenti Windows. Tanti di questi stessi utenti hanno installati entrambi i sistemi operativi in dual boot nei loro computer. In questo caso può essere molto comodo creare un’ulteriore partizione oltre a quella per i due sistemi. In questo modo si ha a disposizione uno spazio per archiviare i file personali, che saranno sempre disponibili indipendentemente dal sistema operativo in uso, con il vantaggio di non doverli ricopiare in caso di reinstallazioni.

C’è però una cosa che può risultare fastidiosa agli utenti Linux: ad ogni avvio successivo all’uso di Windows ci si trova con che cartelle risultano pressoché inutili. Stiamo parlando delle cartelle $RECYCLE.BIN e System Volume Information.

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LXDE for dummies. Post installazione, configurazione e ottimizzazione di Lubuntu 14.04 Trusty Tahr.

Lubuntu_logo
Lubuntu è una delle distribuzioni Linux più usate per ridare vita ai vecchi computer o per ottimizzare le prestazioni di quelli con risorse hardware limitate. Il consumo della RAM dell’ambiente desktop LXDE è contenuto, permettendo quindi di far funzionare senza troppi problemi altri programmi come, ad esempio, il browser.

C’è però un risvolto della medaglia. La maggiore leggerezza si paga con un ambiente di lavoro più minimal e spartano, nel quale si sente la mancanza di alcuni comandi rapidi e tool di personalizzazione, oltre che di software preinstallato che soddisfi le esigenze dell’utente. Sebbene Lubuntu negli ultimi anni abbia fatto molti passi in avanti in tal senso (si pensi che fino a poco tempo fa per aggiungere sul desktop alcune icone come il cestino bisognava ricorrere a sistemi non proprio intuitivi), oggi è ancora ben lontano dall’essere facile da configurare e personalizzare, almeno se paragonato ad altre distribuzioni “leggere” come Xubuntu e Ubuntu MATE. Lubuntu rimane tuttavia una delle ultime spiagge per evitare che vecchi computer ancora funzionanti finiscano in discarica.

Questa guida si rivolge in particolare a coloro che sono alle primissime armi con i sistemi Linux, specie i tanti ex utenti di Windows XP che negli ultimi mesi hanno deciso di migrare su distribuzioni libere, senza dover così rinunciare ai loro vecchi pc. È rivolta anche a coloro i quali vogliano allungare il ciclo di vita dei vecchi computer usati da amici e parenti poco esperti, rendendo però Lubuntu un sistema familiare e facile da usare.

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